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Alimentazione e prevenzione tumore al seno: Lab Quarantadue a race for the cure

race for the cure

Dal 15 al 17 settembre Lab Quarantadue sarà sponsor dell’edizione di Brescia di Race for the Cure 2023, manifestazione incentrata sulla prevenzione e sensibilizzazione per il tumore al seno: un contributo tangibile per dare voce al nostro impegno quotidiano nel promuovere l’alimentazione preventiva.

Al cuore della nostra mission sta infatti proprio l’attenzione verso la prevenzione e cogliamo l’occasione per alcuni consigli che riguardano il rapporto fra il cibo e l’insorgenza dei tumori.

Alimentazione e tumore al seno: davvero si può prevenire?

Si sentono molte informazioni confuse su questo tema ed è importante fare chiarezza. Partiamo da ciò che sappiamo con certezza:

  • è dimostrato che il 30% dei tumori è causato direttamente da un’alimentazione scorretta;
  • è dimostrato che c’è un nesso fra sovrappeso e tumore alla mammella e all’endometrio;
  • è dimostrato che alcune sostanze presenti in certi cibi hanno proprietà antitumorali specifiche.

Queste premesse ci fanno capire che l’idea di impostare una dieta settimanale per tumore al seno temuto o incipiente non è una boutade acchiappa click ma ha un fondamento scientifico serio.

In sostanza, attraverso una corretta alimentazione tumore al seno e altri tipi di cancro possono davvero essere prevenuti.

 

Dieta oncologica seno: che cosa ha senso, che cosa no

Gli studi che riguardano il rapporto tra tumore seno e alimentazione sono recenti e in corso di sviluppo: ci sono già evidenze che riguardano lo stile alimentare, ma alcune ipotesi non sono state confermate in modo ufficiale, perché non ci sono ancora dati sufficienti.

Ad esempio sappiamo che la curcumina contenuta nella radice della curcuma ha virtù anticancerogene, antinfiammatorie ed antiossidanti. Tuttavia uno dei limiti della curcumina è di non essere solubile in acqua e questa è una proprietà necessaria a qualsiasi composto per essere assorbito dagli organi del corpo e quindi essere efficace. Mangiare curcuma ogni giorno, quindi, potrebbe non avere nessun effetto!

Questo significa che non possiamo illuderci di mangiare soltanto i singoli alimenti con proprietà anticancerogene: la questione è più complessa e riguarda semmai la creazione di un insieme di abitudini nutrizionali coerenti e costanti, adeguate al proprio organismo e accompagnate da uno stile di vita sano.

Soprattutto se hai ricevuto una diagnosi e ti stai curando, saprai già che le scelte alimentari possono darti un vantaggio a supporto delle terapie che segui e verso la completa guarigione.

In ogni caso è molto importante rivolgerti a uno specialista se non sei sicura di come comporre un menù settimanale equilibrato!

Ecco alcuni consigli realistici per impostare un piano alimentare preventivo o a sostegno delle cure.

 

Tumore al seno: cibi da evitare e cibi da inserire

Non solo per prevenire il cancro, ma per stare bene in generale, ti consigliamo di limitare il consumo di alcune pietanze e alimenti:

  • carni rosse e affettati;
  • carne grigliata: un consumo eccessivo ha effetti cancerogeni;
  • grassi saturi (burro, strutto, grassi idrogenati es. nei gelati confezionati);
  • troppo sale;
  • alimenti molto elaborati (es. pietanze pronte, snack, fast food);
  • cibi zuccherati ipercalorici;
  • cibi fritti, soprattutto fuori casa (dove l’olio potrebbe essere utilizzato più volte);
  • bibite dolcificate frizzanti;
  • alcool.

Non significa che se mangi queste cose di tanto in tanto stai mettendo a rischio la tua salute: l’importante è che per il resto della settimana la tua condotta alimentare sia invece sana ed equilibrata, senza stress!

In una dieta settimanale per prevenire il tumore al seno potresti invece valorizzare questi alimenti e abitudini:

  • consuma in abbondanza frutta e verdura fresche, sia crude che cotte;
  • privilegia il pesce di taglia piccola rispetto ai grandi pesci come tonno, spada e salmone (che accumulano più mercurio);
  • preferisci la carne bianca a quella rossa;
  • preferisci i cereali integrali (pasta, riso, cereali da cuocere, farine) a quelli raffinati;
  • condisci con olio extravergine di oliva, dove possibile aggiungendolo a crudo.

Tumore al seno e integratori: come regolarsi

Sia per la prevenzione che come supporto alle terapie antitumorali, o in una fase postoperatoria, possono venire in aiuto degli integratori specifici.

Se sei in salute e la tua alimentazione è varia, normalmente non hai alcun bisogno di integrare: il tuo medico di base potrà indicarti eventualmente degli esami del sangue per verificare se hai carenze dovute a una dieta povera, ma salvo indicazioni del dottore non è necessario assumere vitamine e minerali particolari.

Se ti è stato diagnosticato un cancro, potresti cadere nella “trappola psicologica” di cure che promettono miracoli grazie a supplementi in capsule: fai molta attenzione a non affidarti al fai da te, chiedi sempre un parere al curante che saprà indicarti eventuali integratori adatti al tuo caso.

Se hai esigenze particolari “secondarie”, come problemi alla pelle, alle mucose o ai capelli e unghie in seguito alla chemioterapia, rivolgiti in farmacia per prodotti lenitivi certificati ad applicazione locale, come quelli a marchio Oncos.

Per qualunque dubbio non esitare a contattarci oppure passa a trovarci direttamente allo stand di Race for The Cure 2023 a Brescia, in Campo Marte, dove saremo presenti insieme a Be Well e Oncos dal 15 al 17 settembre. I nostri professionisti saranno felici di fornirti tutte le informazioni per impostare il programma alimentare preventivo su misura per te.

Se invece desideri partecipare attivamente alla corsa, hai ancora tempo per iscriverti a questo link.

Ti aspettiamo!

Come rimettersi in forma dopo le vacanze estive

Come rimettersi in forma dopo le vacanze estive

Come rimettersi in forma dopo le vacanze estive: segui i nostri 5 consigli pratici.

L’estate e le vacanze per molti corrispondono a un cambiamento di routine: i corsi in palestra chiudono, le gelaterie aprono, si fa visita ai parenti al mare, ci si gode più di un aperitivo al tramonto, … non è così escluso che si finisca a volte per guadagnare una taglia.

E’ possibile però correre ai ripari al rientro. I consigli dei nostri esperti ti aiuteranno a capire come rimetterti in forma dopo le vacanze estive eliminando alcune abitudini scorrette.

La strategia per rimettersi in forma dopo le vacanze parte dalle abitudini

Mantenere la dieta su misura che il nutrizionista aveva preparato è un po’ più difficile quando sei fuori casa.
Se hai sgarrato in vacanza non lasciarti abbattere dai sensi di colpa! Perdonati senza riserve e semplicemente preparati a ritrovare il peso forma tornando allo stile di vita che hai imparato durante il tuo percorso di dimagrimento.

Già, perché il cuore di qualunque trattamento dimagrante serio ed efficace non sta solo nel farsi prescrivere un menu settimanale o nel sottoporsi a dei trattamenti estetici corpo (che pure sono utili), ma soprattutto nell’apprendere abitudini sane e sviluppare una consapevolezza nutrizionale che renda autonomi nel mantenimento del peso ideale.

Ecco allora 5 consigli utili che spiegano come dimagrire velocemente e rimettersi in forma dopo le vacanze in modo sicuro ed equilibrato, senza rinunce esagerate.

1. Riprendi la dieta dove l’avevi lasciata

Il consiglio più ovvio per perdere chili di troppo e cuscinetti è quello di riabituarti a osservare i dosaggi calorici che usavi prima. Se non stavi seguendo una dieta personalizzata preparata da un nutrizionista e non sai come regolarti, può essere il momento di chiedere un consulto e farti prescrivere il regime alimentare giusto per te, per perdere peso velocemente ma in sicurezza con una dieta personalizzata.

2. Fai movimento in modo regolare

È la costanza a fare la differenza: anche una camminata veloce di mezz’ora è importante per bilanciare a tuo favore le calorie introdotte e quelle bruciate. Se hai dubbi, fatti aiutare da uno specialista a scegliere il tipo di workout adatto a te.
Non dimenticare che per bruciare il grasso corporeo serve combinare esercizi aerobici e di potenziamento muscolare, il tutto in modo adeguato al tuo fisico e al tuo stato di salute generale.

3. Liberati delle tossine

Oltre a regolare nuovamente la tua alimentazione puoi aiutare il tuo corpo (ma soprattutto la tua mente: il coinvolgimento dei pensieri è un grande supporto!) con un po’ di detox: oltre a bere molta acqua, evita le bibite gassate e dolcificate e gli alcolici, e preferisci tisane drenanti o infusi detossinanti.
Prenditi anche cura del tuo benessere intestinale consumando il giusto apporto di fibre; se ti senti “fuori posto” dopo il tuo ultimo viaggio considera la possibilità di assumere un ciclo di probiotici. Chiedi consiglio in farmacia o in erboristeria: evita il fai da te, anche con le sostanze di origine naturale.

4. Riprendi il ritmo

In vacanza è normale “sballare” un po’ gli orari del pasto e del sonno. Ora che ti stai rimettendo in carreggiata sarà molto importante riacquistare un ritmo sonno/veglia regolare evitando di andare a letto tardissimo o mangiare a orari insoliti.
Sembra una cosa da poco, ma il ritmo circadiano regola in maniera importante gli ormoni responsabili della sensazione di fame e quindi dell’aumento di peso.

5. Segui la dieta con consapevolezza

Cerca di portare nella vita di tutti i giorni il senso di relax e gioia che si prova in vacanza: davanti al cibo prova a porti con un atteggiamento “slow”, assaporalo, concediti il tempo giusto per masticarlo e deglutirlo, gustalo con tutti i sensi. Perdere peso è un momento di consapevolezza e amore per se stessi, non di sacrificio e tristezza!

Se vuoi avere i consigli di un medico dietologo e ottenere una dieta personalizzata su misura per te, chiedi un consulto gratuito presso gli ambulatori Lab Quarantadue.

Come scoprire intolleranze alimentarie perché è importante

come scoprire intolleranze alimentari e perché è importante

Intolleranze alimentari: che cosa sono, quali sono i sintomi, i test per scoprire se sei intollerante e le linee guida per curarti.

C’è chi è convinto che le intolleranze alimentari non esistano e che sia una “nuova moda”. In realtà un tempo non se ne parlava perché la ricerca scientifica non aveva ancora gli strumenti per collegare all’alimentazione alcuni disturbi molto comuni e molto sfuggenti come sono appunto i sintomi di un’intolleranza.
Chi ne soffre sa invece benissimo che questi sintomi sono tutt’altro che inventati e ha il diritto di scoprire la causa e trovare la soluzione.

Che cosa sono le intolleranze alimentari

Il nostro organismo reagisce a tutto ciò che introduciamo dall’esterno, quindi sostanzialmente al cibo che ingeriamo. Ora, a seconda del nostro corredo genetico, alcuni specifici nutrienti possono provocare nel corpo una reazione di difesa, simile (come concetto) a quella che avviene per una tossina o un virus. Le situazioni più comuni sono l’intolleranza al lattosio e al glutine, ma ce ne sono molte altre.
A lungo andare, questa risposta di allarme genera uno stato di infiammazione a carico di alcuni organi e procura disturbi fastidiosi come:

  • Gonfiore addominale
  • Nausea
  • Cattiva digestione
  • Mal di stomaco
  • Dissenteria
  • Orticaria o eczema
  • Asma o “naso chiuso”
  • Mucose della bocca irritate
  • Mal di testa
  • Stanchezza
  • Difficoltà a concentrarsi
  • Irritabilità e umore instabile

Se non identificato e curato, questo stato di infiammazione costante può condurre l’organismo a sviluppare patologie anche gravi. Anche senza arrivare a questo, certamente i disagi provocati dalle intolleranze alimentari peggiorano la tua qualità di vita ed è importante approfondire: se ti sembra di avere alcune di queste manifestazioni informati con il tuo medico su dove fare test intolleranze alimentari nella tua zona. Gli ambulatori Lab Quarantadue li eseguono e hanno numerose sedi e partner in tutta Italia.

Allergie e intolleranze alimentari: che differenza c’è

Le intolleranze non coinvolgono (o almeno non sempre) il sistema immunitario e dunque non provocano una reazione immediata, come avviene invece nelle allergie. Dipendono da una ridotta o assente capacità di assimilare l’alimento, per la mancanza o il malfunzionamento degli enzimi necessari.
Questo significa che il sintomo può comparire molte ore, persino giorni, dopo che hai mangiato qualcosa che non tolleri. Inoltre, mente basta una dose minuscola di allergene per provocare una reazione allergica, i sintomi delle intolleranze dipendono dalla quantità di alimento che assumi e si manifestano solo se superi una certa soglia.

Per semplificare: se hai delle intolleranze alimentari sfoghi cutanei, mal di pancia o cefalea possono comparire 24 ore dopo che hai mangiato (per esempio) un sacchetto di mandorle tostate, ma non comparire affatto se mangi una o due mandorle soltanto.
Per queste ragioni, è molto più difficile collegare la causa al sintomo e servono appositi esami diagnostici.

Come scoprire se si ha un’intolleranza alimentare

Esistono in circolazione, purtroppo, diversi test inaffidabili e fuorvianti che possono produrre effetti pericolosi sulla tua alimentazione senza risolvere il problema.
Rivolgiti senz’altro a un centro specializzato o un professionista affidabile che si appoggi a laboratori di analisi seri nello svolgere indagini come il test del dna o il test per la disbiosi intestinale.
Inoltre, quando si eseguono test per le intolleranze alimentari costi differenti non corrispondono a risultati di minore o maggiore qualità: in genere il prezzo è determinato dal numero di alimenti su cui si concentra l’indagine.
Per questo è importante che all’esame sia abbinato un colloquio preliminare con il dietologo in modo da rendere le analisi realistiche ed efficaci, senza “sprecare” test su alimenti che per esempio non consumi mai.

Che cosa fare se il test intolleranze alimentari segnala qualcosa

Se il risultato degli esami per intolleranze alimentari è positivo, fai molta attenzione a seguire i consigli di un nutrizionista per adattare la tua alimentazione alla situazione:

  • potrà essere necessario eliminare per un periodo non solo quel determinato alimento, ma anche alcuni suoi “parenti”;
    sarà indispensabile bilanciare la dieta introducendo o aumentando il consumo di alimenti sicuri che compensino, in modo da evitare carenze dannose;
  • è bene farti seguire al momento di reintrodurre progressivamente l’ingrediente “colpevole”.

Il benessere dell’intestino gioca un ruolo fondamentale sia nella cura che nella prevenzione delle intolleranze alimentari. Oltre a effettuare test per rilevare allergie e intolleranze, è cruciale prendersi a cuore la propria salute intestinale:

  • con un’alimentazione equilibrata e varia, ricca di fibre;
  • bevendo tanta acqua;
  • evitando lo stress, il fumo, l’eccesso di alcol e le abitudini scorrette.

Se hai l’impressione che qualcosa non vada nel modo in cui il tuo organismo reagisce ai cibi, asseconda ciò che il corpo ti sta dicendo: rivolgiti a un centro affidabile, come uno degli ambulatori Lab Quarantadue, e togliti il dubbio! Prenota ora il tuo consulto gratuito.

Perché non riesco a dimagrire

Perché non riesco a dimagrire

Dieta, palestra, app, libri… Le hai provate tutte: se hai difficoltà a perdere peso nonostante tanti sforzi e ti chiedi perché non riesco a dimagrire, c’è qualcosa che dovresti proprio sapere.

Ti diciamo subito la cosa più importante: smetti di dirti “Se non riesco a dimagrire nonostante dieta e palestra, allora è colpa mia”. Non è così: semplicemente, qualcosa nel percorso che stai seguendo non è efficace per te, non è adatto al tuo organismo e dunque… vanifica i tuoi sforzi.

Perché un percorso di dimagrimento porti davvero a un risultato visibile, sicuro e duraturo devono combinarsi tre fattori:

  • fare esami per escludere patologie e condizioni genetiche;
  • farsi prescrivere una dieta su misura;
  • imparare le abitudini alimentari e di vita adatteal tuo caso.

 

Nonostante la dieta perchè non riesco a dimagrire? Cosa sbaglio?

Quando si parla di perdere chili l’errore che facilmente si fa (e non lo fanno solo i pazienti, ma anche i medici!) è concentrarsi su una cosa sola: di solito ridurre le calorie, oppure aumentare l’attività fisica. Sono entrambi elementi sensati in un percorso di dimagrimento, ma in molti casi non bastano da soli: occorre considerare l’organismo nella sua totalità, prendendo in considerazione caratteristiche genetiche, quadro ormonale, meccanismi biologici acquisiti nella crescita, aspetti legati al metabolismo. Ma è fondamentale considerare anche lo stile di vita e l’aspetto emotivo e psicologico, che ha un ruolo molto rilevante nei problemi di sovrappeso e obesità.

 

No ai sensi di colpa

Per capire meglio concentriamoci un momento proprio sulla dieta. Poniamo che tu stia già seguendo un regime alimentare ipocalorico, ma la bilancia sembri non notarlo.

Anziché chiederti “perché non riesco a dimagrire pur mangiando poco?”, prova a immaginare la domanda nella forma “perché il mio pesonon scende?”.

Vedi subito che invece di pensare a cosa tu non stai riuscendo a fare ti verrà spontaneo cercare di capire che cosa non stia funzionando nel percorso che hai intrapreso: non sei tu che non sei capace, è che il tuo corpo non sta ricevendo il messaggio giusto!

È proprio questo l’atteggiamento che dovrebbero avere gli esperti che si prendono cura di persone in sovrappeso, ed è un approccio a cui noi di Lab Quarantadue teniamo molto.

 

Il primo passo: capire il tuo corpo

Possono esserci molte ragioni fisiologiche per l’aumento di peso e la difficoltà a dimagrire, e queste possono essere indagate solo da un medico con dei testi clinici specifici.

Le ragioni per cui non riesci a dimagrire possono essere trovate per esempio con un test del DNA, un test delle intolleranze e con altre indagini diagnostiche che analizzano il tuo metabolismo e la tua predisposizione a certi tipi di patologie.

Una volta individuato il problema, sarà molto più facile impostare una dieta personalizzata che funziona davvero!

 

Il secondo passo: la dieta giusta

Non si tratta solo di diminuire le calorie: ogni organismo reagisce diversamente a ciascun singolo nutriente, quindi è importantissimo comporre il tuo menù settimanale con gli alimenti giusti per te, combinati in modo da ridurre sì l’apporto calorico, ma in modo intelligente e mirato.

 

Il terzo passo: lavorare sulle abitudini

Ci sono cose che influiscono sul peso senza che tu te ne renda conto. Oltre a seguire la dieta, prova a fare caso a queste abitudini scorrette che potresti avere.

  • Chiediti se dormi abbastanza: pochi sanno che dormire un numero corretto di ore (l’ideale è 8, ma non meno di 6) e mantenere orari regolari è molto importante per regolare il peso, perché interviene su l’ormone che regola il senso di fame e di sazietà.
  • Assicurati di non saltare i pasti (a meno che tu stia seguendo un digiuno intermittente strettamente monitorato dal nutrizionista) e di non concederti troppe tentazioni per “compensare”. Mangia a orari regolari e con quantità equilibrate lungo la giornata.
  • Fai attività fisica vero? Parla con il tuo personal trainer o il personale della palestra per capire se stai lavorando correttamente sul rapporto fra massa magra e massa grassa: a volte si tende a fare molto lavoro aerobico brucia grassi e troppo poco potenziamento muscolare, importante per “togliere spazio” al grasso.
  • Verifica se mangi in modo consapevole: non solo nella scelta dei pasti, ma nell’atteggiamento, come masticare con calma, assaporare i cibi, gustare anche con la vista e l’olfatto (e, naturalmente, bere tanta acqua!).
  • Valuta il tuo livello di stress: si tratta di un elemento chiave per aiutare il corpo a rispondere positivamente alla dieta!

 

Il ruolo della psiche

Spesso si trascura il ruolo della psicologia per dimagrire. L’aumento di peso, anche importante, può essere collegato a molte forme di disagio psichico, come ansia, depressione (anche leggera), risposta a un trauma non elaborato, o alla presenza di un disturbo dell’alimentazione come la bulimia.

Anche se non soffri di un vero e proprio disturbo psichico, sappi che il rapporto emotivo con il cibo è qualcosa di molto complesso e la tua difficoltà a dimagrire potrebbe avere radici proprio lì. Un percorso di dimagrimento serio dovrebbe metterti a disposizione anche un colloquio psicologico e la possibilità di una psicoterapia, se necessaria.

 

Perché non riesco a dimagrire in menopausa

La premenopausa e la menopausa sono fasi delicate nella vita di una donna sul piano degli ormoni, che regolano un’infinità di aspetti (compreso quello emotivo). Perdere peso in menopausa è più difficile proprio perché il quadro ormonale è “in subbuglio” e rende l’organismo meno ricettivo. Non perderti d’animo: un dietologo serio è in grado di consigliarti una dieta menopausa adatta al tuo specifico caso.

Seguire un’alimentazione sana e bilanciata sarà importante per te anche se i risultati saranno un po’ più lenti del previsto: perderai comunque chili e soprattutto vedrai risultati a lungo termine e ad ampio raggio quando la situazione si sarà stabilizzata.

 

No alle false aspettative

Esistono persone di costituzione molto magra e struttura longilinea, ma non tutti siamo così: considera, con l’aiuto di un esperto, se per caso non hai già raggiunto il tuo peso forma, ovvero il livello di peso ottimale per il tuo fisico. In tal caso il corpo tende giustamente ad “assestarsi” e a mantenersi com’è.

Anche aspettarsi di dimagrire velocemente può deluderti: esistono in effetti certi tipi di dieta veloce, ma non è detto che siano adatti al tuo caso.

Qualunque sia la ragione per cui fai fatica a perdere chili, ricorda che è importante non improvvisare e rivolgiti sempre a professionisti esperti: chiedi un consulto presso gli ambulatori Lab Quarantadue, per avere una dieta personalizzata online o direttamente in studio.

Cosa mangiare in vacanza

cosa mangiare in vacanza

Per chi segue una dieta la domanda più frequente in vista della partenza è sempre la stessa: cosa mangiare in vacanza per godersi l’estate senza perdere di vista l’obiettivo?

Sappiamo tutti come va: si parte con le migliori intenzioni, ma è difficile poi resistere alla focaccia da spiaggia, agli aperitivi prima di cena e… vogliamo parlare del gelato?

Le tue vacanze non devono diventare una tortura e devono servire a rilassarti e prenderti cura del tuo benessere: non costringerti a privazioni estreme ma ascolta i nostri consigli su come regolarti per mangiare senza sensi di colpa.

 

Cosa mangiare in vacanza per non ingrassare

Le indicazioni che ti ha dato il dietologo sono valide anche in vacanza: è solo più difficile metterle in pratica, soprattutto se non sei tu a preparare i tuoi pasti e se condividi il viaggio con familiari o amici che non hanno deciso di dimagrire.

 

Cosa mangiare in viaggio

Cosa mangiare in vacanza? Partiamo dal viaggio. Autogrill, stazioni e aeroporti forse non sono i luoghi per eccellenza dove trovare cibo dietetico, ma se ci fai caso si possono acquistare abbastanza facilmente insalatone e barrette proteiche per affrontare l’avvicinamento alla tua meta delle vacanze.

Cerca di non farti sedurre dalla corsia del market autostradale, che ti propone ogni genere di cibo spazzatura tentatore: non ne vale la pena, data la qualità alimentare del prodotto! Tieni un “jolly” per sgarrare quando davvero avrà un senso.

 

Comporre un menu in vacanza

Prima di partire assicurati di aver capito bene come introdurre nella tua dieta quotidiana i vari tipi di alimenti (verdura e frutta, carboidrati, proteine ecc.) così da impostare la tua spesa o comporre la tua ordinazione al ristorante in modo che si avvicini all’obiettivo.

Non è di vitale importanza azzeccare tutto il piano nutrizionale alla perfezione, si tratta dopotutto di qualche settimana al massimo: mantieniti sulla rotta, ma senza angosce.

Un consiglio: concentrati sui pasti nei quali hai maggiore possibilità di decisioni autonome: per esempio se la tua famiglia ha l’abitudine di cucinare in appartamento o in campeggio per colazione e cena, mentre a pranzo si mangia fuori, cerca di concentrare i tuoi sforzi in quei due pasti.

 

Spuntini freschi e dietetici

Per rinfrescarti durante la giornata evita bibite gassate e zuccherate (a queste dovresti proprio rinunciare il più possibile) e limita anche il consumo di cocktail (anche analcolici), che sono quasi sempre preparati con sciroppi a base di zucchero. Molti bar offrono centrifugati di frutta e verdura, che, anche se non privi di calorie, sono sicuramente più sani e meno calorici di un gelato confezionato o di una lattina di cola.

Troverai facilmente un fruttivendolo che abbia frutta fresca o (ottima soluzione) pomodori, cetrioli e peperoni: succosi, vitaminici e ipocalorici.

Se il tuo regime è particolarmente stretto ricorda che un bicchiere di acqua con una fettina di limone e tanto ghiaccio, da bere a piccoli sorsi, è in ogni caso la soluzione più rinfrescante possibile!

 

Posso mangiare il gelato se sono a dieta?

Se vuoi concederti un gelato ogni tanto non è un problema: cerca però di optare per il gelato sfuso artigianale alla frutta, meglio se sorbetto senza latte. Soddisfa, sazia e rinfresca con un numero di calorie accettabile. Bilancia naturalmente il gelato con un pasto non troppo ricco di zuccheri.

 

Cosa mangiare al ristorante

Una buona regola di partenza è scegliere località di soggiorno con il buffet, che permettano quindi una vasta scelta e semplifichino il tentativo di seguire i menu che avevi a casa. Non sempre questo è possibile e, in ogni caso, potresti non aver ben chiaro  l’apporto calorico delle pietanze. E poi, tutta una vacanza senza nemmeno una cenetta fuori?

Ecco allora qualche suggerimento da seguire al ristorante, per non rischiare di recuperare in fretta i chili persi:

  • assaggia di tutto un po’, ma in porzioni moderate;
  • evita di aggiungere salse e intingoli e modera il consumo dei fritti;
  • ricorda di consumare verdure e bere abbondante acqua, soprattutto all’inizio del pasto, per dare al tuo corpo un maggior senso di sazietà;
  • soddisfa lo sguardo e l’olfatto e gusta lentamente ogni boccone: il tuo pasto deve essere equilibrato ma non triste!

 

Inoltre puoi sempre compensare qualche sgarro alla dieta con le tante occasioni di moto piacevole e divertente che capitano in vacanza: passeggiate, bici, escursioni, nuotate, pedalò, canoa… la lista non si ferma certo qui e in compagnia e con la mente libera dallo stress cittadino non sentirai nemmeno fatica.

 

Speriamo che questi nostri brevi consigli possano accompagnarti nelle prossime settimane, qualsiasi sia la tua destinazione, ma se hai ulteriori dubbi su come impostare al meglio la tua dieta per l’estate puoi affidarti alla nostra equipe di professionisti che penserà al percorso personalizzato per te: chiedi subito un consulto gratuito online o presso l’ambulatorio Lab Quarantadue più vicino a te!

Come prepararsi alla prova costume

Come prepararsi alla prova costume

Come prepararsi alla prova costume e perdere peso in fretta ma senza stress. I consigli degli esperti di nutrizione.

Sembra sempre che l’estate arrivi di colpo: il momento del cambio degli armadi, costume da bagno incluso, può essere fonte di malumore per chi ha preso durante la stagione fredda più peso di quanto vorrebbe.
Se questo è il tuo caso, non preoccuparti: possiamo darti dei consigli per tornare in forma in modo rapido ma sicuro, senza rischi per la salute.

Cominciamo subito con tre regole base per prepararsi alla prova costume.

 

Tre consigli per arrivare in forma alla prova costume

La prima regola per dimagrire velocemente è evitare nel modo più assoluto il fai da te: la rete e i giornali pullulano di regimi alimentari improvvisati e senza basi scientifiche che al grido di “dieta prova costume” promettono trasformazioni drastiche.
Soprattutto se l’esigenza è perdere peso in fretta, è davvero importante seguire una dieta personalizzata consigliata da un medico dopo un’attenta visita e, se necessario, anche sottoponendoti a qualche esame diagnostico.

La seconda regola è combinare una valida dieta per perdere peso con dei trattamenti estetici corpo professionali mirati a diminuire inestetismi come cellulite e rilassamento cutaneo e rimodellare le zone con i maggiori accumuli di grasso. Aggiungere del movimento attivo, commisurato alle tue forze, completa in quadro!

Infine, ecco la terza regola: è giusto prenderti cura della tua salute e del tuo aspetto e cercare di sentirti bene davanti allo specchio. Ricorda però che ogni tipo di corpo ha diritto ad andare in spiaggia e godersi il sole, il mare e il relax! Scegli un abbigliamento che ti piaccia e ti valorizzi e sii felice del risultato che tu hai ottenuto, anche se non dovesse somigliare alle foto filtrate di Instagram.

 

Rimettersi in forma per l’estate: la dieta giusta

Dal punto di vista della perdita di peso strettamente intesa, al momento il tipo di dieta che scientificamente dà più risultati con meno effetti collaterali è quella basata sulla riduzione drastica dei carboidrati: in pratica, una dieta proteica a basso contenuto di zuccheri e carboidrati (quindi riducendo al minimo pane, pasta, riso, cereali, dolci…).
Ne avrai sentito parlare come dieta chetogenica o dieta low carb. Se impostata correttamente in base alle tue caratteristiche psicofisiche, al tuo stato di salute e alla tua età, permette di bruciare i grassi in un tempo sorprendentemente breve ma senza consumare la massa magra, ovvero senza “mangiare il muscolo”.
Il risultato è un corpo più magro ma non flaccido, che è proprio l’obiettivo a cui tutti aspiriamo quando l’estate comincia.
A questo regime, che viene osservato per un periodo limitato, i nostri esperti fanno seguire un programma nutrizionale a lungo termine che ti permetterà di conservare i risultati ottenuti nel tempo.

 

Stile di vita: perché la dieta detox è importante per dimagrire

Un elemento importante su cui intervenire sono anche le tue abitudini di vita: se ti senti le gambe pesanti, la pancia gonfia, fai fatica a digerire e non riesci a perdere peso nemmeno con la dieta, potresti avere bisogno di un controllo medico per escludere intolleranze e patologie legate al metabolismo.
Oppure, semplicemente, hai bisogno di un periodo di dieta detox, che non significa solamente mangiare sano: significa anche fare movimento, dormire bene e a orari regolari, limitare gli alcolici, smettere di fumare, bere tanta acqua, impostare delle abitudini di vita equilibrate e salutari.
Se ti sembra che questo c’entri poco con il perdere chili velocemente, sappi che fumo, alcol, sonno irregolare e stress sono davvero fra le prime cause del sovrappeso, tanto quanto un’alimentazione scorretta!

 

Sport per perdere peso

Se associato a una dieta corretta il movimento è naturalmente un ottimo alleato.
Fai molta attenzione se cerchi un metodo di allenamento per perdere molti chili: ogni corpo è diverso e devi sempre partire dalla tua situazione personale, dandoti un obiettivo realistico ma soprattutto agendo in sicurezza.
Chiedi consiglio a un esperto per selezionare il tipo di workout più adatto alla tua situazione: per alcuni una camminata a passo veloce di 20 minuti al giorno sarà la scelta corretta, mentre altri potranno spingersi verso allenamenti cardio più intensi, anche con salti o con i pesi.
L’allenamento fisico richiede gradualità e costanza per essere efficace e sicuro.

 

Trattamenti estetici da scegliere per superare la prova costume

Se non hai l’abitudine di sottoporti a terapie medico- estetiche durante l’anno puoi chiedere consiglio per qualche intervento localizzato dell’ultimo momento.
Se il tuo problema, per esempio, è la cellulite, in abbinamento all’alimentazione ci sono diverse terapie realmente efficaci che richiedono poche sedute per un risultato visibile: puoi provare per esempio con la carbossiterapia e la veicolazione transdermica, lavorando sul miglioramento del microcircolo, sull’edema e sull’infiammazione portando un beneficio sia clinico che prettamente estetico sulla texture tissutale.
Uno dei trattamenti estetici più all’avanguardia per sciogliere i cuscinetti di grasso localizzati si chiama invece mesoterapia e può aiutarti a rimodellare il profilo di cosce, glutei e pancia in poche settimane.

Ora che hai tutte le informazioni su come prepararti alla prova costume chiedi un consulto gratuito ai professionisti dell’equipe di LabQuarantadue: valuteremo insieme a te il percorso migliore senza impegno!

Nutrigenetica e Nutrigenomica

nutrigenetica e nutrigenomica

Nutrigenetica e nutrigenomica, discipline recentissime, stanno scoprendo sempre più cose sul rapporto fra il nostro DNA e il cibo che mangiamo.

Nella medicina tradizionale orientale il cibo è inteso come un fondamentale elemento per la prevenzione e la cura delle malattie. Nel mondo occidentale questa correlazione viene talvolta dimenticata, ma oggi possiamo avvalerci di solide basi scientifiche che dimostrano il rapporto fra ciò che mangiamo e come ci sentiamo, a livello profondo.

Questo rapporto è studiato da due direzioni di ricerca scientifica, appunto la nutrigenetica e la nutrigenomica. Parleremo fra poco della differenza e delle applicazioni che possono avere sulla tua vita, ma ti anticipiamo il concetto chiave: specifici test possono aiutarti a capire quali cibi ti faranno stare meglio, e quali (in certi casi) potrebbero farti stare male.

 

Nutrigenetica e nutrigenomica: che cosa sono

La nutrigenetica si occupa di studiare il modo in cui il nostro organismo, per come è strutturato geneticamente, reagisce alle molecole contenute negli alimenti che assumiamo. Si concentra, diciamo, su come il fisico “legge” il cibo.
La nutrigenomica permette invece di capire, all’inverso, come il cibo che assumiamo influenza il nostro DNA: in che modo, quindi, il cibo “scrive” il nostro futuro.

 

Che cosa c’entra il DNA con l’alimentazione

Non solo il nostro DNA influisce su come assimiliamo il cibo, come accumuliamo grasso e quanto tolleriamo i diversi nutrienti: il corredo genetico di ognuno di noi è anche influenzato, a tutte le età, dal cibo che mangiamo.
Sembra impossibile: il DNA non è forse qualcosa di immodificabile? Come può la nostra dieta cambiarlo?
Facciamo chiarezza su questi complessi meccanismi e sulla incredibile utilità che può avere conoscerli.

Facciamo un esempio molto semplificato: supponiamo che il tuo corpo, in base a caratteristiche del tuo genoma, reagisca negativamente a una molecola contenuta in alcuni alimenti specifici. Tu non te ne accorgi nell’immediato, ma con il tempo l’organismo inizia a rispondere a questa molecola come reagirebbe di fronte a un “nemico”, innescando uno stato infiammatorio che diventa cronico.
Potresti iniziare ad avvertire dei disturbi (per esempio problemi intestinali, orticaria, mal di testa…) che però difficilmente sai collegare a ciò che hai mangiato.
Ora, in certi casi questo stato di alterazione “sblocca”, per così dire, alcune predisposizioni latenti: in pratica, dice al tuo DNA di instradare il tuo organismo in una direzione potenzialmente patologica, anziché in un’altra, o magari lo induce ad accumulare cuscinetti ostinati di grasso in specifiche posizioni, anziché bruciarli.
Questo innesca un loop che “scrive” la tua storia biologica, rendendo più probabili disturbi, vere e proprie malattie, o innescando condizioni di sovrappeso che sembrano impossibili da risolvere. A meno di cambiare modo di mangiare.

Queste scoperte dimostrano una cosa molto importante: non esiste una dieta perfetta per tutti, ogni individuo avrà la sua, specifica e personale dieta genetica ideale.

 

Test e dieta DNA come funziona

Se il DNA determina quale sia il tipo di dieta adatta al profilo genetico di ciascuno, come si scopre cosa mangiare e cosa no? La risposta arriva dai nuovi test genetici: sono stati ideati vari tipi di test DNA per dieta personalizzata, rilevamento di intolleranze e ricerca di predisposizione per determinate patologie legate all’alimentazione (come diabete, patologie cardiovascolari e disfunzioni metaboliche).

Si tratta di test di laboratorio condotti su un semplice tampone boccale o prelievo ematico che si può eseguire in ambulatorio e non ha controindicazioni.
Problemi di peso, disturbi ricorrenti e vere patologie possono essere prevenuti e risolti semplicemente imparando con la dieta DNA quali cibi eliminare (temporaneamente o permanentemente) e quali invece considerare ottimi alleati.
Seguire la dieta DNA consigliata dal medico permetterà allora di ottimizzare al massimo i benefici del cibo, evitando contemporaneamente di assumere (o di farlo in eccesso) sostanze che si combinano male con il nostro corpo.
Questo significa poter conservare il più a lungo possibile un buono stato di salute e un peso forma adeguato alla nostra corporatura, limitando i disturbi e le patologie cui siamo geneticamente più predisposti.

 

Dieta DNA: accorgimenti e consigli

Attenzione: dire che il cibo può slatentizzare una patologia non significa assolutamente che, se mangi un certo alimento ogni tanto, ti ammalerai di certo! Nessun cibo è di per sé “nocivo” e non devi temere quello che hai nel piatto.
A meno che tu abbia delle vere e proprie allergie, o una patologia seria già in fase attiva, ciò che mangi influenza il tuo organismo solo se viene consumato regolarmente per lungo tempo.

Seguire una dieta genetica non significa quindi diventare degli asceti e consumare esclusivamente pochi cibi senza sgarrare mai: tutt’altro, lo scopo è ottenere una dieta varia, completa e piacevole, semplicemente adatta a te al 100%.
Se hai intolleranze o condizioni di rigetto particolari, potrà essere necessario eliminare alcuni alimenti per un periodo e reintrodurli poi gradualmente, per “disintossicare” il corpo. Quando constaterai i miglioramenti evidenti nei tuoi sintomi, questa piccola rinuncia ti sembrerà sicuramente affrontabile.

Trovare la combinazione giusta tra genetica, attività fisica e dieta è estremamente utile per la tua salute e il tuo benessere, ma è altrettanto importante rivolgerti a un centro affidabile, che possa non solo eseguire il test DNA per dieta e piano alimentare personalizzati, ma anche aiutarti a impostare le tue abitudini alimentari in modo corretto, consigliarti e seguirti in un percorso adatto a te.

Sei interessato a Nutrigenetica e nutrigenomica? Chiedi una consulenza gratuita agli esperti di Lab Quarantadue.

Trattamenti Pro-age e Anti-age

trattamenti proage e antiage

Qual è la differenza tra trattamenti Anti-age e Pro-age? Te lo spieghiamo in questo articolo.

Le cellule di una pelle giovane producono più elastina, collagene e acido ialuronico: non a caso avrai sentito nominare questi composti come ingredienti dei cosmetici più recenti o nelle proposte dei centri estetici.

In effetti, con il passare del tempo la tua pelle avrà a disposizione una “scorta” sempre minore di questi elementi, e la conseguenza visibile è la perdita di tonicità, elasticità e l’aspetto invecchiato che tutte cerchiamo di combattere. Concentrati un momento su questa parola: combattere. L’hai sicuramente trovata spesso nelle pubblicità dei trattamenti e sulle scatole di creme e sieri.

È proprio intorno a questa metafora del combattimento che si apre il discorso della cosmesi e della medicina estetica anti età, ed è qui che serve spiegare la differenza fra Anti-age e Pro-age.

 

Trattamenti proage e anti age differenze

Fondamentalmente la differenza non sta nel risultato ma nell’approccio: come si intuisce dal nome, un trattamento Anti-age si propone di “lottare” contro l’invecchiamento cutaneo, le rughe e la perdita di tono. Un intervento che si definisca Pro-age, invece, si basa su un pensiero diverso: l’idea è accogliere, a livello medico-estetico oltre che filosofico, il cambiamento naturale e lavorare per valorizzare i punti di bellezza, limitando le conseguenze indesiderate del passare del tempo (gli inestetismi).
Belle parole, ma in pratica che cosa significa?

La medicina estetica Pro-age e la cosmesi che la supporta partono da una prospettiva di body neutrality:

Non si pongono l’obiettivo di farti assomigliare a un ideale di perfezione o di giovinezza irraggiungibile, ma di valorizzare il tuo corpo e aiutarti a esprimere il tuo potenziale, fornendo alla tua pelle ciò che le serve per brillare.

Questo approccio è più marcatamente orientato a prevenire: un processo di prevenzione Pro-age terrà conto delle necessità biologiche della tua pelle proponendoti interventi pensati sul lungo termine, non invasivi, che non rischino di stressare il tuo specifico tipo di cute per ottenere un risultato magari anche efficace, ma scarsamente centrato su di te.
Alcuni trattamenti Pro-age coinvolgono anche la persona in modo attivo, insegnando piccoli esercizi e pratiche per tonificare la pelle e ridefinire i profili, proprio sposando l’idea che il centro del trattamento è l’individuo che vuole esprimere il meglio della propria età, viverla da protagonista, non subirla.

Con questo non intendiamo in alcun modo sostenere che nella medicina estetica Anti-Age trattamenti e prodotti siano formulati e usati senza tenere conto del cliente o con obiettivi irrealistici: nella pratica, le tecniche e gli ingredienti possono coincidere.

Il concetto di Pro-age è più che altro un’evoluzione delle idee che stanno alla base della medicina estetica contemporanea.
Non devi quindi preoccuparti se leggi la parola “anti” (anti-invecchiamento, anti-aging, antirughe…) nella descrizione di una crema o dall’estetista: non si tratta certamente di un prodotto dannoso! Spesso si tratta semplicemente di un’esigenza di marketing, per far comprendere meglio lo scopo del servizio, visto che ancora non viene usata spesso la definizione “pro-age”.
Fermati soltanto un momento a riflettere, prima di sottoporti a un nuovo trattamento: ascolta le parole di chi te lo propone e nota se il suo modo di esprimersi ti fa sentire “sbagliata” per il fatto di avere delle rughe o dei segni del tempo. L’atteggiamento giusto da parte di chi si cura di te è importante!

 

Prevenzione Pro-age: l’approccio Lab Quarantadue

 

Nei nostri ambulatori Lab Quarantadue adottiamo questo approccio da molto tempo, ben prima che avesse un nome: occupandoci a tutto campo del benessere psicofisico della persona (che abbia esigenze di pelle o stia cercando un modo per perdere peso), sappiamo bene che ciascuno di noi è differente e unico, e merita di esprimere in modo personale ed equilibrato la propria bellezza e il proprio stare bene.
Non spingiamo mai verso un ideale innaturale, né cerchiamo di vendere trattamenti invasivi che “cancellano il tempo”.
Il tuo tempo ti rappresenta, ciò che desideriamo è solo aiutarti ad attraversarlo nel migliore dei modi, con consapevolezza, buone abitudini e sentendoti al meglio davanti allo specchio.

 

Prevenzione Pro-age consigli che puoi applicare da sola

 

Nella medicina estetica moderna si tende a considerare l’equilibrio generale dell’organismo come base per la prevenzione di un invecchiamento precoce, spesso causato da abitudini dannose. Se vuoi cominciare subito a preservare la tua pelle da segnali di sofferenza considera questi consigli:

  • Smetti di fumare
  • Mantieniti idratata
  • Proteggiti dalla luce del sole con solari affidabili
  • Segui una skincare routine accurata e adatta a te
  • Cerca di mantenere un ritmo costante nelle abitudini di sonno, veglia e alimentazione
  • Non dimenticare un po’ di movimento, meglio ancora se all’aria aperta
  • Coltiva i tuoi interessi, ritagliati del tempo per la tua serenità
  • Segui una dieta adatta al tuo organismo, alla tua pelle, alla tua età e al tuo stile di vita: chiedi consiglio agli esperti di Lab Quarantadue per ottenere una dieta anti-aging personalizzata!

Per dimagrire meglio un dietologo o nutrizionista?

per dimagrire meglio un dietologo o un nutrizionista

Scopri la differenza tra dietologo e nutrizionista e a chi rivolgersi per perdere peso.

Se hai problemi con il tuo peso e hai bisogno di dimagrire forse avrai già cercato di capire a quale professionista chiedere aiuto, nella speranza di ottenere dei risultati efficaci ma anche sicuri. Per dimagrire quindi, meglio un dietologo o nutrizionista? La risposta dipende da diversi elementi, a cominciare dal punto in cui ti trovi sul piano fisico, psicologico e dello stile di vita.

Prima ancora di definire i tuoi obiettivi, infatti, qualunque esperto serio cercherà di capire qual è il tuo stadio di partenza. Prima di associare a ogni problema l’esperto corretto cerchiamo di capire insieme un dietologo chi è, e in cosa differisce da un nutrizionista.

 

Dietologo o nutrizionista: differenza nella formazione

La questione principale che rende diversi dietologi e nutrizionisti è il titolo di studio.

Un dietologo è un medico, è dottore in medicina e successivamente specializzato nella disciplina della scienza dell’alimentazione. Può prescrivere farmaci e prendere in carico persone con problematiche di salute complesse.

Un nutrizionista è a sua volta specializzato nell’ambito della nutrizione ed è ugualmente in possesso di una laurea, ma in biologia o in scienze affini: è un esperto che conosce il corpo umano e il suo funzionamento e può dare delle utili indicazioni sull’alimentazione, ma non può firmare una ricetta medica.

Anche se il primo sembrerebbe il più titolato in base al nome (dieta dietologo) entrambi, potenzialmente, possono stendere un piano alimentare e prescrivere un regime dietetico.

A chi rivolgersi, allora? Per dimagrire meglio un dietologo o nutrizionista?

 

Quando rivolgersi al dietologo

  1. Se hai problemi di obesità, diabete, ipertensione, patologie cardiovascolari o metaboliche hai bisogno del medico dietologo: sono necessari esami diagnostici, potresti avere necessità di farmaci specifici e di un trattamento integrato che combini un programma dimagrante con altre terapie.
  2. Se sei in forte sovrappeso e hai difficoltà a dimagrire, nonostante tu abbia già provato a metterti a dieta e a cambiare abitudini alimentari: il tuo problema potrebbe avere origini ormonali, metaboliche o genetiche ed è importante farti visitare da un medico.
  3. Se anche i tuoi familiari hanno una spiccata tendenza a problemi di peso e patologie correlate, incluse quelle tumorali: è consigliabile almeno una prima visita da parte di un medico.
  4. Se hai disturbi gastrici, disturbi del sonno, un disturbo alimentare o soffri di ansia o depressione, la combinazione tra dietologo e psicologo è senz’altro un buon punto di partenza per impostare un piano alimentare adeguato.

 

Quando rivolgersi al nutrizionista

Il campo di competenza del nutrizionista è soprattutto capire se stai mangiando nel modo giusto e insegnarti abitudini alimentari sane e adatte a te. Il nutrizionista lavora particolarmente sullo stile di vita, le consuetudini e gli schemi che utilizzi nella tua dieta.

  1. È la persona giusta se vuoi perdere peso ma non parti da una condizione di obesità, o se hai già perso peso e ti occorre un aiuto per mantenere la linea.
  2. Può supportarti se non sai come regolarti su alimenti, quantità, frequenza dei cibi che scegli e ti serve aiuto per ottenere una dieta personalizzata da seguire.
  3. Può consigliarti se stai attraversando una fase di cambiamento fisico, per esempio in adolescenza o in menopausa.
  4. Può aiutarti a seguire una dieta vegetariana o vegana bilanciata, o compensare l’eliminazione (temporanea o permanente) di certi nutrienti in caso di intolleranze.

Se ti alleni regolarmente e vuoi ottenere una vera dieta sportiva nutrizionista e dietologo sono entrambi qualificati per permetterti di impostare le calorie corrette per te.

 

La soluzione migliore di tutte è sfruttare una combinazione di professionisti, che possano valutare il tuo caso da diversi punti di vista e aiutarti a lavorare sia sulla tua salute, sia sulla tua consapevolezza alimentare, sia sulla motivazione e la percezione della tua immagine.

Lo scopo finale, dopotutto, non è solo perdere chili: è sentirti bene con il tuo corpo, eliminare il grasso in eccesso ma anche i disturbi (organici ed emotivi) che lo accompagnano.

 

Chi prescrive diete per dimagrire senza una laurea specifica, o senza almeno appoggiarsi alla consulenza di un dietologo o nutrizionista per una valutazione accurata, rischia di arrecare danni anche seri ai propri assistiti: se cerchi qualcuno che ti aiuti a perdere peso assicurati che abbia i titoli per farlo, e prediligi ambulatori strutturati e organizzati (come Lab Quarantadue), magari che operano in coordinamento con le ASL o i servizi territoriali della tua regione. Prenota un consulto gratuito senza impegno online o in ambulatorio.

Dieta per sportivi

Allenarsi regolarmente è un toccasana, ma richiede al corpo un impegno che deve essere compensato in modo adeguato con liquidi, sali minerali e con le calorie derivate dal cibo.

Che l’allenamento serva per dimagrire velocemente o per raggiungere obiettivi in gara, l’alimentazione di chi fa sport non va improvvisata.

Anche se hai fatto una scelta nutrizionale vegetariana o vegana, ti sarà utile conoscere alcune regole di base per integrare il tuo stile alimentare in un programma sportivo.

Fino a qualche anno fa l’idea di uno sportivo vegetariano non veniva presa troppo sul serio, ma in verità la letteratura scientifica sull’argomento conferma che le diete vegetariane, ad eccezione di quelle molto strette, possono convivere con l’attività fisica ed è dunque assolutamente possibile farsi indicare una dieta vegetariana per sportivi professionisti, oltre che per i dilettanti e gli appassionati di fitness.

 

Come si costruisce una dieta per sportivi

In linea generale possiamo dire che un atleta (vegetariano o meno) dovrebbe nutrirsi in base a una piramide così composta:

  • Carboidrati
  • Proteine
  • Grassi

Le proporzioni fra i tre elementi dipendono da molti fattori, ma in generale le “priorità” da rispettare fra i nutrienti sono queste.

Il fabbisogno energetico nella dieta per sportivi

Prima ancora di ragionare sugli alimenti, ciò che è importante valutare quando si fa attività sportiva (agonistica o non agonistica) è il corretto fabbisogno energetico: chi svolge uno sport impegnativo deve assumere in proporzione più carboidrati, proteine e grassi rispetto a un individuo sedentario.

Questo vale per chi mangia carne e pesce, per i latto-ovo-vegetariani e a maggior ragione per chi esclude anche i derivati animali: in pratica una dieta vegana per sportivi dovrà essere portata a un numero di calorie adeguato, proporzionale al tipo di attività sportiva svolta per salvaguardare il turnover proteico fondamentale per il mantenimento della massa muscolare.

Proteine animali e vegetali per chi fa sport

Veniamo al discorso delle proteine nelle diete sportive prive di carne, pesce ed eventualmente altri derivati animali.

Sul fabbisogno proteico degli atleti, e sull’origine delle proteine (vegetale o animale) si dibatte ancora molto e non esiste un accordo preciso tra gli esperti.

Ciò che è assodato con una buona prevalenza di pareri favorevoli è che i vegetariani possono sostituire le proteine animali con quelle vegetali: se ciò viene fatto in modo bilanciato così da compensare correttamente, non avranno problemi.

Esempi di alimenti utili a sostituire le proteine animali sono:

  • Legumi freschi ed essiccati
  • Frutta secca (mandorle, noci, pinoli…)
  • Semi proteici (es. quelli di sesamo o di chia).

Esistono naturalmente diversi alimenti confezionati o lavorati adatti all’alimentazione veg anche per sportivi:

  • Seitan o muscolo di grano (attenzione alla quantità di proteine, non altissima)
  • Tofu, tempeh e derivati
  • Hamburger vegetali pre-bilanciati
  • Snack e barrette proteiche vegetariane/vegan
  • Frappè a base di soia disidratata
  • Dessert vegetali a base di latte di soia.

In determinati casi il nutrizionista o il dietologo potrebbero consigliare degli integratori proteici specifici, a base di proteine vegetali, per chi necessita di un apporto particolarmente elevato (come i body-builders) o fatica a raggiungerlo con la semplice alimentazione bilanciata.

Come distribuire gli alimenti nella giornata

La dieta per sportivi agonistici come si sa è regolata da istruzioni piuttosto rigide che vengono stabilite dal medico che segue l’atleta, sulla base della sua corporatura, del tipo di allenamento e della performance richiesta.

Barretta proteica pre o post allenamento?

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’introduzione delle proteine nella dieta ha solo in parte lo scopo di aumentare e consolidare la massa muscolare, mentre il ruolo principale è costituire una riserva energetica all’inizio dell’allenamento, da consumare durante lo sforzo prolungato che esso richiede.

In quest’ottica, è sensato prevedere uno snack proteico subito prima di allenarsi.

In altre parole, se si considera che le proteine costituiscono una “riserva di carburante” per l’organismo che si mette alla prova con il workout, uno spuntino energetico pre-allenamento a base prevalentemente proteica è l’opzione più indicata.

Qualunque sia la tua scelta etica alimentare, considera che una corretta educazione nutrizionale sarà importante e di grande aiuto per bilanciare il tuo modo di mangiare e di muoverti, incrementando magari anche la tua performance sportiva. Chiedi consiglio a un medico nutrizionista o rivolgiti a un centro integrato come gli ambulatori LabQuarantadue, dove esperti di diverse discipline possono combinare le loro competenze per fornirti la miglior dieta vegetariana per sportivi!
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