Il perché? Si tratta di un’obesità centrale: il grasso si deposita a livello addominale nel tronco, circondando gli organi interni. È un accumulo adiposo profondo, nocivo, difficile da eliminare e – secondo quanto riporta Harvard Health Publishing – causa di forme di disabilità e di morte precoce.
Sono infatti associati a una pancia prominente: pressione alta, ictus, infarto, certi tipi di cancro, diabete di tipo due e sindrome metabolica. Non a caso il medico ci invita a eliminare la pancetta… e non certo per una questione estetica!
In questo articolo affrontiamo i rischi legati al grasso viscerale, come riconoscerlo ed eliminalo, con qualche consiglio bonus dell’esperta.
Obesità centrale e rischi per la salute
Dire addio alla tua ‘pancetta’ sarà il miglior regalo che ti farai in questo 2019! Se dai un’occhiata ai dati, ti renderai conto che è proprio così.
Per cominciare, studi scientifici evidenziano una forte corrispondenza tra la misura del girovita e le malattie metaboliche e cardiovascolari.
Questo perché il grasso viscerale, diversamente dal quello sottocutaneo, non è un semplice deposito, ma una sorta di organo che rilascia sostanze pro-infiammatorie, che quindi aumentano l’infiammazione generale del nostro organismo. Ne conseguono alterazioni metaboliche che possono provocare malattie anche gravi come il diabete di tipo due e la sindrome metabolica.
L’ingombro stesso della massa grassa addominale ha effetti significativi: premendo contro la cavità intestinale, determina un aumento della pressione arteriosa, andando ad accrescere notevolmente il rischio di ipertensione.
Insomma, ignorare il grasso viscerale può avere conseguenze molto serie, e allora vediamo come riconoscerlo…
Grasso viscerale: Valori e Test
Il grasso viscerale colpisce principalmente adulti oltre i 35 anni di età con abitudini alimentari scorrette; ma sono categorie a rischio anche le donne in menopausa e gli uomini dai 50 anni in su. Infatti, quando il metabolismo rallenta e i livelli ormonali cambiano, è più facile che si formi del grasso addominale. Ma come identificarlo?
L’obesità centrale non è solo una questione di peso, ma anche di centimetri. Così puoi facilmente capire se hai del grasso viscerale in eccesso semplicemente con un metro da sarta, misurando la vita attorno all’ombelico. Per le donne questa misura non deve superare gli 88cm, per gli uomini i 102. Se oltrepassi questi valori (o ci vai davvero vicino) è tempo di visitare un centro specializzato per ulteriori accertamenti.
Qui misureranno la tua pressione arteriosa e ti proporranno degli esami ematici che evidenzino glicemia, trigliceridi e colesterolo HDL, per accertarsi che i livelli di queste sostanze nel tuo sangue siano nella norma.
Utilissimo poi è il BIA test, un metodo semplice e accurato che permette di conoscere la tua composizione corporea, distinguendo tra massa magra e grassa, livello di idratazione e metabolismo di base.
Come perdere grasso addominale?
Perdere grasso addominale è tutt’altro che facile, ma non impossibile!
Consigliatissimo è l’approccio a 360°, come quello proposto dal metodo LabQuarantadue. Un percorso dieto-terapico che non sia soltanto un programma nutrizionale temporaneo, ma preveda la rieducazione alimentare, prescriva l’esercizio fisico e migliori il nostro stile di vita.
Per perdere il grasso addominale è indispensabile infatti essere più attivi: si suggerisce di non stare seduti per periodi prolungati, e si invita all’attività fisica moderata. Una semplice camminata giornaliera può fare davvero la differenza per il tuo girovita!
La dieta deve sempre essere personalizzata: considerare le abitudini alimentari del paziente, i suoi pregressi e la sua risposta al programma alimentare proposto è fondamentale perché questo sia efficace e porti risultati duraturi.
Passiamo la parola all’esperta…
La dott.ssa Francesca Persico, specialista di LabQuarantadue, ci ha dato alcuni consigli interessanti per perdere il grasso viscerale partendo dalle scelte alimentari:
“L’alimentazione deve essere varia e bilanciata, preferendo cibi ‘brucia grassi’, e non raffinati. Consuma più verdure e semi oleosi, limita formaggi e insaccati e usa preferibilmente olio extravergine di oliva crudo. Se adotti questi piccoli accorgimenti noterai presto la differenza.”
La dottoressa ha inoltre aggiunto di:
• Evitare lo zucchero in generale e abituarsi al sapore naturale dei cibi
• Preferire cereali in chicco, pasta, pane e sostituti del pane integrali
• Scegliere del buon cioccolato fondente con un’alta percentuale di cacao, se avete voglia di dolce a fine pasto
Nel salutarci, l’esperta ha smorzato i toni riconoscendo che il cibo ha un valore conviviale, ed è giusto concedersi qualche pasto libero, purché non sia tutti i giorni.